La leggenda del tempo diventa opera globale
Di qui a cinque anni di Federico Garcia Lorca
Dal 27 maggio all’8 giugno al Teatro dè Servi (Via del Mortaro 22), ore 21, a Roma, andrà in scena lo spettacolo multimediale con scenografie digitali e attori in video “DI QUI A CINQUE ANNI” di Caterina Genta e Marco Schiavoni tratto dal testo del teatro surrealista di Federico García Lorca “Así que pasen cinco años. Leyenda del Tiempo“. Lo spettacolo coniuga diversi linguaggi (danza, musica, parola, immagini cinematografiche) attraverso un sapiente utilizzo delle nuove tecnologie. Un allestimento assolutamente originale che sintetizza e propone un ritmo fluido ed onirico del tempo ed aspira ad una concezione nuova e sincretica di arte espressiva.
Con Caterina Genta, Giacomo Rosselli, Hal Yamanouchi, Marco Belocchi, Paolo Ricchi, i burattini della “Collezione Signorelli” , burattinai Giuseppina e Maria Letizia Volpicelli, voce Camilla Rosselli. E con la partecipazione di Dominot.
DI QUI A CINQUE ANNI
adattamento del testo, musica originale e coreografie CATERINA GENTA
scena digitale, arrangiamenti musicali, ottimizzazione MARCO SCHIAVONI
CATERINA GENTA
Autrice e interprete di coreografie, spettacoli e performance dal 1986. É diplomata alla Folkwang Hochschule con i maestri del Wuppertaler Tanztheater di Pina Bausch e laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo. A Berlino ha conosciuto il Butô di Yumiko Yoschioka e a Roma ha collaborato con il coreografo giapponese Tetsuro Fukuhara. Ha danzato in Germania, Belgio, Olanda, Francia in coreografie di Susanne Linke, Josè Limon, Ria de Corte, Vivien BridsonDanio Manfredini e il Teatro Valdoca di Cesare Ronconi e nel cinema con Marco Bellocchio, Francesco Maselli, Giuseppe Bertolucci, Costanza Quatriglio, Luise Hüsler. Alla fine del 2005 ha prodotto e diretto il cortometraggio “Il maleficio della farfalla”, libera riduzione da Garcia Lorca, con il contributo dell’IMAIE. Da anni collabora con la Compagnia Teleme Teatro diretta da Francesco Tarsi e con la Fondazione il Fiore di Firenze come danzatrice e interprete di poeti classici e contemporanei. Nel 2006 è iniziata un’intensa collaborazione artistica con Marco Schiavoni. e altri. Ha lavorato tra gli altri con
MARCO SCHIAVONI
Figlio di Fidia, esperto di musica classica e collezionista di dischi, cresce in un ambiente dove la musica è quotidianamente presente. Scrive musiche di scena per danza, prosa, mostre d’arte, radio, televisione, cinema dal 1979. Il cortometraggio “Senza Parole” di Antonello De Leo, di cui ha composto la colonna sonora, è stato candidato all’Oscar nel 1996. Ha collaborato -con Enti Lirici, Festival, Network nazionali ed europei. Sono oltre settecento le produzioni artistiche di cui ha curato le musiche. E’ il riferimento costante di diverse compagnie italiane di danza classica e contemporanea, tra cui Balletto di Roma, Aton Dino Verga Danza, Compagnia Nazionale Raffaele Paganini, Spellbound Dance Company, Fondazione Teatro Nuovo di Torino, Balletto di Milano, ed altre.
Parallelamente all’attivita di compositore, dal 1995 si occupa di immagini e tecnologie digitali per la realizzazione di cortometraggi, videoclip, videoinstallazioni e videoscenografie (Cenerentola, Livermore, Fondazione Petruzzelli 2002). Nel 2006, grazie a Caterina Genta, un nuovo impulso creativo lo spinge ad approfondire la ricerca di una immagine digitale poetica.
DI QUI A CINQUE ANNI
(Anna Lana)
Il brano Las Rosas de Majo è eseguito da:
Paola Caridi (batteria), Fabio Nardelli (chitarra elettrica)
Michele Raspanti (basso elettrico) e Marco Schiavoni (organo)
registrazione a cura di Simone Satta presso studio Diapason, Roma
Si ringraziano: Paola D’Arborio, rappresentante in Italia degli eredi di Federico García Lorca e: I.A.L.S. (Istituto Addestramento Lavoratori Spettacolo), Simona Di Luise e Paola Catalani (Balletto ‘90), Ivana Rosignoli (per la creazione del frac bianco), Bice Minori (per lo smoking dei giocatori), Bianca Maria Bigi Schiavoni (per gli arredamenti delle scene digitali e la pendola) Centro Danza Marius Petipa (location chroma key) Silvana Barbarini (primo allestimento, Tuscania, Supercinema)Luca Bruni e Mario Ferrari (Oplas Teatro) Accademia della Tuscia e tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione dello spettacolo.
Lo spettacolo è dedicato ad Anita Bucchi